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 Ufficio Nazionale per l'educazione, la scuola e l'universitą - News - 2016 - Aprile - Scuola: I Giovani la promuovono, ma potrebbe fare di pił' 
Scuola: I Giovani la promuovono, ma potrebbe fare di pił'   versione testuale
I dati del Rapporto Giovani dell'Istituto Giuseppe Toniolo

E' la scuola un focus importante del terzo Rapporto Giovani (www.rapportogiovani.it) sulle nuove generazioni promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e il sostegno di Fondazione Cariplo ed Intesa Sanpaolo. Il giudizio che i giovani danno alla scuola, in particolare relativamente alla dimensione relazionale, è più che sufficiente. Anche rispetto ad altre istituzioni la scuola viene promossa.
I dati della rilevazione sono contenuti nel volume “La condizione giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2016”, edito da Il Mulino, in distribuzione dall’8 aprile. L’indagine è stata condotta a settembre e ottobre 2015 su un campione rappresentativo su scala nazionale di oltre 9 mila persone tra i 18 e i 32 anni. I dati confermano l’importanza delle motivazioni personali e il cruciale ruolo dei genitori, sia nelle decisioni prese sia nella possibilità di concludere con successo il percorso di studi. Nella scelta della facoltà universitaria, oltre alla qualità dei servizi offerti viene sempre più presa in considerazione, pragmaticamente, la spendibilità sul mercato del lavoro.
La maggior parte dei giovani, soprattutto le donne, è d’accordo sul fatto che la scuola sia utile per accrescere soprattutto le conoscenze e le abilità (80,3%), ma anche, seppure in misura minore, ad arricchire le competenze cognitive (77,2%), relazionali (76,6%) e quelle necessarie per affrontare la vita (63,8%). Per i giovani la scelta della scuola secondaria di secondo grado rappresenta uno snodo fondamentale nella carriera scolastica e di vita.  L’interruzione degli studi dopo la licenza media rappresenta uno svantaggio netto in termini di chance.
Considerando il loro percorso scolastico complessivo, i giovani valutano abbastanza positivamente sia l’esperienza della scuola secondaria di primo grado sia quella di secondo grado.  Il giudizio medio su una scala da 0 a 10 è di 6,91 nel primo caso e di 7,19 nel secondo. Guardando retrospettivamente ai loro percorsi, essi si rivelano giudici esigenti e valutano mediamente come più che sufficiente il livello della didattica mentre giudicano più severamente la condizione delle strutture e soprattutto dei servizi scolastici della secondaria di primo grado, in particolare in alcune parti d'Italia.